Intelligenza artificiale e Arte

Come funziona l'IA per la generazione delle immagini 

Disclaimer: questo è un semplice articolo di riflessione ed opinione personale, ma per scriverlo mi sono informata, ho fatto delle ricerche, letto articoli e ascoltato più persone. Mi aspetto educazione e rispetto nei commenti, grazie.  

L'IA è una tecnologia realizzata e addestrata dall'uomo che funziona utilizzando algoritmi ML in grado di apprendere dai modelli e dalle caratteristiche presenti nel set di dati. Durante l'addestramento, le reti neurali identificano ed estraggono caratteristiche specifiche dalle immagini, come forme, trame e colori. Questa tecnologia non crea nulla, ha bisogno di essere alimentata con l'arte umana per funzionare. L'IA può essere soggetta a guasti o ad attacchi informatici e persino digitando parole a caso è in grado di generare qualcosa. Imparare ad utilizzarla non è difficile, maggiori  informazioni le si danno e più l'immagine sarà idonea a quello che si aveva in mente.

I programmi gratuiti non sono precisi quanto quelli a pagamento quindi è possibile che vi ritroviate a generare mostri a più mani, palazzi architettonicamente impossibili e altre amenità. Le immagini generate dai programmi a pagamento risultano invece troppo perfette e finte per riuscire a comunicare un messaggio e poiché apprendono da modelli sono simili tra di loro. L'imperfezione umana, differente dall'errore di una tecnologia, rende l'immagine unica e crea un legame emotivo con chi ne fruisce tanto che alcuni artisti deformano di proposito i tratti del viso e del corpo, accentuano i difetti o alterano la prospettiva per aumentare l'impatto emotivo dei loro disegni.

Le differenze tra la creatività umana e l'intelligenza artificiale 

L'uomo per realizzare qualsiasi cosa in ambito artistico usa la propria creatività. La creatività è la capacità di produrre idee originali e soluzioni innovative. Il suo funzionamento parte dall'osservazione del mondo circostante e da quello interiore e procede con l'incubazione dell'idea ovvero il processo che unisce quello che si è osservato con il proprio vissuto e la propria esperienza, infine si conclude con l'illuminazione che porta poi all'applicazione pratica. I processi mentali che vengono coinvolti sono tanti: la deduzione, l'intuizione, la ragione, l'emozione e l'immaginazione si alternano a vicenda con durata e intensità differenti. Ogni artista ha un suo stile frutto della propria creatività che viene sistematizzata attraverso lo studio, il tempo e molto lavoro e che può cambiare con gli anni e l'esperienza acquisita. 

L'intelligenza artificiale non ha un vissuto, non ha sentimenti, prende le immagini come sono, le confronta e ne usa i colori, forme, trame per rispondere ai prompt nella maniera più precisa possibile generando quella che è una copia elaborata fatta di parti di immagini preesistenti. Il filosofo Walter Benjamin direbbe che le immagini generate sono prive dell'Aura ovvero di quella qualità unica, irripetibile, quasi mistica che un'opera d'arte possiede quando è originale, autentica e inserita nel suo contesto storico e culturale.*

Chi ha una maggiore sensibilità artistica e una buona capacità di osservazione riesce a percepire immediatamente che un'immagine è stata generata perché manca di umanità. Prendendo come esempio le foto rappresentanti delle persone si possono notare alcune caratteristiche comuni. Gli occhi sono vacui, le forme perfette, i colori troppo saturi, i pattern ripetuti, la grana della pelle e le imperfezioni non ci sono. Le espressioni del viso appaiono spesso di perenne sorpresa e ricordano vagamente quelle di chi sta vivendo un trip allucinogeno, nonostante dovrebbero rappresentare altre emozioni. Un altro esempio di immagine che risulta falsa è quella che riproduce persone in lacrime. In queste foto falsate si possono notare alcune caratteristiche ripetute ed eccessive come la presenza di troppe lacrime, il naso rosso, l'assenza di espressività degli occhi, la perfezione dei capelli e della pelle che fanno sembrare l'immagine piena di filtri. Anche la luce troppo omogenea è un indicatore chiave. Probabilmente la difficoltà che si prova nel distinguere le immagini generate da quelle vere dipende in parte dall'utilizzo ormai abitudinario di ritoccare pesantemente le foto e dall'utilizzo eccessivo di filtri. Man mano che l'intelligenza artificiale viene addestrata diventa più difficile riconoscere le immagini generate, tuttavia è impossibile darle in pasto l'enorme quantità di dati che servirebbero per farle riprodurre fedelmente la realtà per non parlare dell'assenza di emozioni che rimane un limite insuperabile. 

L'IA tende ad ingannare riguardo l'aspetto empatico perché può simulare i sentimenti umani, ma non possiede una vera empatia perché per averla dovrebbe possedere un'anima. Esistono programmi che simulano le relazioni e che riescono a risultare convincenti a chi non ha una grande esperienza in merito. Tuttavia le risposte che dà l'intelligenza artificiale non considerano il contesto del tema della conversazione e sono uguali per tutti gli utenti che usufruiscono di questi servizi. La stessa cosa vale per le immagini generate che sembrano reali o originali solo a chi non ha un occhio allenato.

Ovviamente c'è chi comprende e apprezza l'arte umana, tuttavia con l'avvento dell'IA è diventata una minoranza che ormai dovremmo definire quasi un élite e non è che la cosa mi renda felice. Personalmente ritengo che tutti dovrebbero avere la possibilità di apprezzare l'arte, magari di sperimentarla e goderne, ma sembra sempre più difficile. Manca anzitutto l'educazione nelle scuole, per non parlare di come i media tendano a banalizzarla e puntino a fomentare l'indignazione popolare quando non viene compresa invece di tentare di spiegarla insegnando qualcosa. Eppure il gusto e la sensibilità possono essere affinati.  

Perchè gli Ai artists non si possono definire artisti

Tutti sono in grado di scrivere per far si che un programma con l'IA generi immagini. Tuttavia se avete compreso il funzionamento dell'Intelligenza artificiale sapete che non crea nulla. Per essere un artista in qualsiasi campo è necessario creare qualcosa che rappresenti la propria interpretazione della realtà, l'IA non è in grado di farlo. Non ha capacità interpretative esattamente come quelle empatiche perché non ha emozioni. La persona che c'è dietro e che scrive i prompt dà semplicemente dei comandi ad un programma non senziente. Questo significa che quello che fanno i cosiddetti "Ai artist" non è altro che prestare la loro immaginazione all'intelligenza artificiale.
Se proprio si vuole fare arte in concomitanza con il progresso bisognerebbe interrogarsi su come questa tecnologia possa essere utilizzata senza che si sostituisca completamente all'artista perché altrimenti non avrebbe senso. L'arte nasce dall'essere umano in quanto tale perché possiede un'anima, le emozioni e la capacità d'interpretare la realtà con le proprie mani. Senza umanità non c'è Arte.
La popolarità delle immagini generate è dovuta alla credenza erronea che l'arte debba per forza essere bella, quando in realtà ha obiettivi più profondi di quelli della semplice apparenza.
Il risultato è che da un lato vengono preferite immagini perfette, simili tra loro e superficiali anche perché sono gratuite e veloci da ottenere, dall'altro è più semplice dare dei comandi ad un programma invece di studiare, sbagliare, guardarsi dentro, mettersi costantemente alla prova per realizzare qualcosa.** Tuttavia maggiore sarà la diffusione di questo fenomeno meno avranno valore tutte quelle immagini, pubblicità, film e produzioni realizzate con l'IA.

La questione etica sullo stile e il copyright

Da quando esistono i programmi che generano immagini ci si scontra con il problema che riguarda il loro addestramento. Difatti non sarebbero in grado di creare nulla senza che vengano nutrite dalle immagini che provengono dal web, inclusi i lavori di artisti, illustratori, fotografi e via discorrendo. Questo senza il loro consenso. Alcune piattaforme danno la possibilità di scegliere se accettare o meno che le loro opere vengano utilizzate, altre invece no. Se un utente ruba un'immagine dai social per darla in pasto all'intelligenza artificiale senza il suo permesso si può denunciare alla piattaforma, ma non esiste ancora una legge sul Copyright che vieti esplicitamente di farlo. Insomma verrebbe punito per il furto, ma non per l'azione che ha compiuto. Lo stesso vale per lo stile che non è protetto. Tant'è che di recente sono state utilizzate le immagini provenienti dai film dello Studio Ghibli per addestrare l'IA e far si che possa generare immagini nello stile della famosa casa d'animazione giapponese. I problemi che sorgono in questi casi sono principalmente due, non è stato dato il consenso per prendere le immagini e addestrare l'intelligenza artificiale e lo stile è comunque frutto del lavoro umano quindi replicarlo sarebbe come realizzare un falso. Insomma ancora una volta il lavoro artistico viene sminuito in nome del divertimento e del risparmio. Qualcuno direbbe "per il meme" ed è la cosa più triste. 

L'artista come custode di storie

La prima cosa che si perde quando ci si rivolge ad un programma per generare un'immagine è il rapporto tra committente e artista. Solitamente quando qualcuno commissiona un lavoro racconta la propria storia e il motivo che lo spinge a richiedere una determinata illustrazione o un'opera di qualsivoglia tipologia. L'artista ascolta, percepisce grazie all'empatia quello che l'altra persona desidera esprimere e lo traduce in un messaggio che verrà comunicato dall'opera una volta conclusa. Una commissione non è mai uguale all'altra perchè ogni artista ha una sensibilità, una storia e una preparazione differente. Questo legame empatico si crea anche quando una persona guarda un'opera d'arte perché proietta la sua esperienza e la sua storia personale nel dipinto per riuscire a comprenderlo. Questo accade perché ogni tratto racconta una storia, ogni pennellata ha qualcosa da dire, ogni traccia di colore è stata scelta per un motivo, consapevole o meno. 

L'artista è il custode delle storie degli altri, per questo ogni vera opera d'arte è universale e mai identica ad un'altra.

Cosa possono fare gli artisti?

Tutti i tipi di artisti intesi come musicisti, artigiani, illustratori ecc. possono scegliere di intraprendere tre strade. 

  • Nella prima l'artista ignora completamente la tecnologia per tornare il più possibile al tradizionale accentuando le proprie caratteristiche personali e imperfette come essere umano. Per proteggere il proprio lavoro pubblica poco online e solo i dietro le quinte di lavori non importanti prediligendo i rapporti umani dal vivo, le mostre e gli eventi per promuoversi rispetto ai social. 
  • Nella seconda cerca di sfruttare le nuove tecnologie unendo il proprio lavoro manuale al supporto dell'intelligenza artificiale e la utilizza anche come pretesto per analizzare il rapporto tra uomo e macchina. Un esempio è quello di Sougwen Chung
  • Se invece sceglie la terza strada sfrutta l'IA solo per velocizzare alcuni passaggi come la ricerca delle reference, di tracce musicali o dir si voglia per concentrarsi meglio sulle parti del lavoro che lo interessano maggiormente.

Le scelte possono essere differenti in base a cosa si decide di fare personalmente, volendo si possono anche alternare o mischiare le diverse strade, dopotutto sperimentare è umano. Aggiungerei però la necessità di un impegno nella divulgazione perché chi ha difficoltà può tranquillamente imparare a distinguere le immagini generate da quelle reali e anche iniziare ad apprezzare l'arte se non lo ha mai fatto perché il gusto è qualcosa che si può acquisire. 

Qual è il futuro dell'arte?

Proverò a  fare una mia predizione da prendere però con le pinze.
L'intelligenza artificiale sta già sostituendo tanti lavori come quello dei grafici pubblicitari, di chi realizza video musicali, si sta usando persino per creare delle serie animate e per scrivere libri! Questo perché il costo è molto basso, quasi nullo. Tuttavia a lungo andare l'uso dell'IA, passato l'entusiasmo iniziale, renderà tutto piatto e simile, dopotutto la perfezione stanca quando è vuota. Nel mentre le immagini generate diventeranno fin troppo comuni le opere degli artisti aumenteranno di valore a causa del loro impatto e per la rarità. Tra le tante immagini simili, l'opera della mano umana sarà come un faro nell'oceano dell'artificiale. Per questo molto probabilmente aumenterà anche il suo prezzo. Nel campo del mercato dell'arte invece avremo la nascita di due correnti artistiche, una che collabora con le nuove tecnologie e una che le andrà a criticare pesantemente. Questo perché il rapporto con esse si complicherà a causa delle fake news sempre più realistiche, dei deep fake che causeranno problemi politici, all'emergere di nuovi crimini e della dilagante disumanizzazione. 
Nel microcosmo degli artisti emergenti invece avremo l'aumento dell'importanza della fidelizzazione. Ovvero lavoreranno esclusivamente per chi apprezza davvero il loro lavoro perché lo comprende ammirando l'artista come persona e cercando l'originalità. Perderanno invece quei clienti interessati solo ad avere il prodotto finale velocemente e possibilmente ad un prezzo basso perché si rivolgeranno alle IA.

In realtà non possiamo sapere come andrà a finire, ma sono sicura di una cosa: l'arte umana non morirà mai.
  
* Walter Benjamin, "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica", 1935.
** Per saperne di più vi consiglio di leggere "La via dell'artista" di Julia Cameron e la trilogia di libri di Austin Kleon

Per approfondimenti sul cosa significa essere un artista vi rimando al mio articolo di riflessione in merito: Come si diventa artisti? 
Se invece volete conoscere altri punti di vista vi lascio la Live in collaborazione Parliamo di Arte e IA

Commenti

  1. Anche se lungo sei comunque riuscita nell’essere sintetica, è tutto giusto e la predizione è esatta, le opere dell’artista che hai citato lasciano trasparire uno studio e una conoscenza che non ha nulla a che vedere con i vari leoni da tastiera frustrati, che normalmente incontriamo sui social si parla di una persona visionaria, non sono pienamente d’accordo con lei ma stimo quando una persona studia, perchè dimostra di aver avuto il tempo di non soffermarsi sulle quisquilie, ma ha approfondito oltre la propria visione, portando il discorso su di un altro livello, ma ricordiamoci che tutto ciò che è umano è quello che siamo, prediligere l’uso ed essere a favore di un possibile rimpiazzo perchè come lei stessa dice, la tecnologia da cui prende le informazioni la IA sono soggette a tutto ciò che c’è di sbagliato nell’uomo negando la sua stessa umanità. Questo mi preoccupa non poco non abbiamo cip nel cervello che possano spegnere corruzione, malignità, pigrizia o imperfezione questo perchè non siamo macchine. Fiera di fare parte del filone che non è intenzionata a supportare l’uso di questa roba, ma di una sua immediata regolamentazione questo si, poi apro e chiudo parentesi tutti questi tizi che vediamo fare largo uso di IA fino a ieri realizzavano fanart come commissione, lucrando di fatto con il copyright di un altro artista hanno solo trovato il modo di far fare il lavoro sporco ad una macchina dicendo l’ho fatto io il discorso non cambia, chiusa parentesi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie per il commento e per aver aggiunto valore all'articolo!

      Elimina

Posta un commento

Qui ci si può esprimere liberamente, basta essere educati :)

Post più popolari