Come si diventa artisti?
La definizione
Partiamo dal presupposto che la definizione di artista è molto ampia, ma io prenderò come esempio solo la categoria dei pittori perché è quella che mi è più familiare. Parlerò di artisti definiti come tali in base alla storia dell'all'arte anche se la cosa può piacere o meno. Il gusto è qualcosa di personale, che ce ne siano di bravi o meno quella è un'altra storia.
Esperienze personali
Ho iniziato a dipingere per un'esigenza personale, non avevo in mente di fare l'artista. Avevo scelto il Liceo artistico per studiare storia dell'arte quando ho iniziato il corso di pittura e stanca di realizzare madonnine per la scuola mi è venuta in mente un'immagine che ha iniziato ad assillarmi fino a quando non l'ho riportata sulla tela. Ho sentito così la spinta a creare nonostante mi sentissi insicura. Non ho più smesso e anche se mi sono laureata in filosofia sto continuando a studiare arte come autodidatta sia attraverso la pratica che con la teoria. La definizione stessa di artista mi è stata data da chi mi ha invitato ad esporre, dai giornali locali e dalle persone. Io comunque preferisco definirmi una creativa, su di me la parola Artista la sento come se fosse più il modo che hanno gli altri di vedere quello che faccio e per questo l'ho accettata, seppur con tante domande.
Studiando la storia dell'arte ho appreso che molti artisti non hanno intrapreso studi specifici, questo mi ha fatto comprendere che lo studio scolastico aiuta, ma non è un presupposto fondamentale per essere un'artista. Un esempio tra i pittori è quello di Antonio Ligabue del quale ho visto una mostra a Bologna, ma ce ne sono tanti altri. Vi lascio alla fine un articolo che ne cita alcuni che non sono soltanto dei pittori.
Conoscendo diversi artisti attraverso mostre che ho visitato, ed esperienze che ho fatto, anche l'idea che artisti si nasce mi è parsa mano a mano infondata. Alcuni sono nati in famiglie che ignoravano il mondo dell'arte e quindi hanno scoperto di avere questa passione solo quando hanno avuto il tempo da dedicarvi in tarda età. A seconda di determinate condizioni c'è chi impara presto e chi dopo. Semmai si nasce con una predisposizione che si può scoprire da bambini o più tardi e solo quando viene riconosciuta e coltivata diventa talento. Questo perché il talento si conquista con l'allenamento, persino i bambini prodigio fanno molta pratica. Non c'è un'età prestabilita per "fare l'artista" e non esiste un percorso univoco per fare arte, l'unica costante è la pratica.
Se la pratica è l'unica costante allora basta dipingere molto?
Le apparenze
Se prendiamo ad esempio qualcuno che fa molta pratica, ma non crea nulla di personale, realizza solo copie, lo definiremmo artista? Sarebbe certamente un pittore, ma per definizione da dizionario l'artista è "colui che opera nel campo dell'arte come creatore o interprete" questo significa che chi copia non si può definire un artista. In molti credono che basti agire e vestirsi come tale per esserlo, ma le cose sono più complesse di come appaiono. Sentirsi un artista non significa esserlo in automatico.
La pratica e l'originalità, intesa sia come l'interpretazione personale di cose già fatte che come creazione di qualcosa di nuovo, sembrano essere due requisiti fondamentali. Lo studio aiuta ad alimentare la creatività e ad avanzare nella pratica, anche se non è necessario. Tuttavia a mio parere manca ancora un tassello.
La motivazione
- Un'esigenza espressiva, ovvero il bisogno di esprimersi in questo modo perché non si riesce a farlo altrimenti
- La volontà di comunicare un'idea attraverso l'utilizzo delle immagini e della pittura
- Il desiderio di condividere un modo di vedere e vivere il mondo, ovvero quello di mostrare la propria "visione"
Fare arte oggi
La mia è una preferenza e anche un'aspirazione. Amo l'espressione artistica in ogni sua forma e credo fermamente che si possa fare arte con qualsiasi cosa. Anche se questo può far ridere classicisti e scettici non risulterà un concetto nuovo a critici e studiosi.
Detto questo specifico che esperimenti come quelli della banana di Cattelan non sono di mio gusto, anche se capisco le intenzioni e l'idea che ci sono dietro. Preferisco artisti come Chiaharu Shiota o andando a ritroso nel tempo il più conosciuto Salvador Dalí.
Riconosco semplicemente che ci siano artisti che lo sono anche se non mi piacciono. Un'artista può essere tale anche se è bravo o meno bravo, conosciuto o sconosciuto, riconosciuto dalle masse o dai media, dagli enti locali o dalle persone che fruiscono delle sue creazioni. Talvolta un artista è tale persino tra le mura della sua casa e verrà scoperto solo dopo la sua morte.
Ultima, ma non meno importante la libertà d'espressione, educata, è anch'essa a fondamento dell'arte ed è qualcosa per la quale vale la pena combattere anche quando non ti piace.
Per citare la mia amica e collega Katrin Meraglia :"La cosa più bella dell'arte è che non è una moda, è senza tempo" e aggiungo che la sua magia consiste nel riuscire a raccontarci la sua epoca, qualcosa dell'artista e anche di noi stessi.
E di fronte al rapporto tra arte e storia non posso non pensare a Hegel.
RispondiEliminaHegel ormai è una costante!
Elimina