Cos'è l'Artivismo e perché conta: quando l'arte diventa protesta
Che cos'è l'Artivismo?
L'Artivismo deriva dai termini arte e attivismo ed è una pratica che utilizza l'arte per trasmettere un messaggio politico o di rilevanza sociale allo scopo di generare un cambiamento. Può assumere diverse forme come ad esempio quella della performance oppure può essere un'installazione, un intervento urbano e così via.
L'arte possiede sempre una dimensione politica perché per sua natura è espressione di un contesto culturale, sociale e storico e il modo in cui rappresenta o omette certe realtà può veicolare un messaggio politico anche in modo non manifesto. L'Artivismo invece è intenzionalmente volto a sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere il dibattito.
Non tutti sono d'accordo con questa pratica perché per alcuni strumentalizza l'arte, altri invece la ritengono semplicemente una forma d'arte impegnata. Personalmente penso che sia solo uno dei molteplici modi di fare arte. A dire il vero ho anche realizzato qualcosa che può rientrare nella definizione di Artivismo, i Tarocchi psicologici e un ritratto volto a sensibilizzare sulla realtà della guerra.
Nascita e sviluppo
L'Artivismo nasce con le Avanguardie (inizio ‘900): Dada, Futurismo, Situazionismo che provocano una rottura tra arte e società.
Negli Anni ‘60-‘70 si sviluppano l'Arte femminista, la Black Art, le Performance politiche e l'Arte povera che critica il consumismo
Dagli Anni ’80–’90 vediamo per la prima volta Artisti queer, arte anti-AIDS e graffiti politici.
Dal 2000 ad oggi si moltiplicano esponenzialmente le forme di artivismo, abbiamo quello digitale, ecologista, femminista, decoloniale, anticapitalista, comunitario.
Questo modo di fare arte ha iniziato ad interessarmi quando ho sentito l'esigenza di trattare determinate tematiche tirando fuori il groviglio di emozioni che provavo ogni giorno nel sentire determinate notizie. Tuttavia non credo che debba essere l'unico scopo dell'arte. L'arte è espressione, linguaggio e suscita emozione, riflessione o provocazione. L'artivismo ha una funzione concettuale che poi si ripercuote sulle coscienze. Inoltre mi sembra una pratica che risponde alle esigenze della società in determinati periodi storici, quando sono particolarmente in crisi l'empatia e la sensibilità umane, crisi che porta a diseguaglianze e ingiustizie.
Mi vengono in mente un paio di artisti che rispondevano ad esigenze sociali come Gustave Courbet che con il suo realismo denunciava la povertà e le problematiche sociali e Diego Rivera che con il suo muralismo, criticava il potere e denunciava lo sfruttamento dei lavoratori.
Il motivo per cui l'attivismo è passato in mano agli artisti è che le proteste più comuni e le manifestazioni non bastano per attirare l'attenzione mentre l'arte permette invece di dare una voce a chi non riesce a far valere i propri diritti.
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