Esposizioni personali, collettive e Associazioni culturali

 E se non facessi l'Accademia?

Tutto è iniziato con questa domanda. 

Dal Liceo Artistico chiunque si aspetterebbe che uno studente scelga di iscriversi all'Accademia delle Arti, invece no, io scelsi Filosofia. Perché?

Il motivo è che proprio all'ultimo anno mi ero appassionata a questa materia, nonostante avessi avuto una pessima insegnante. Quello che desideravo davvero era poterla approfondire per utilizzarla all'interno della mia arte. L'Accademia la sentivo stretta, come se andandoci rischiassi di prendere una forma che non volevo. Io desideravo l'indefinito, l'imperfetto, il significativo. Volevo essere libera. E per raggiungere questo obiettivo dovevo sviluppare il mio pensiero critico.

Cosa può fare un'artista se non frequenta l'Accademia?

Una professoressa che mi seguiva per quanto riguarda la poesia si rese conto che avevo iniziato ad avere uno stile di pittura tutto mio, per questo motivo mi propose di partecipare ad un'esposizione collettiva che si sarebbe tenuta al Santa Sofia di Salerno. Così venni a conoscenza di una delle numerose associazioni culturali presenti sul territorio e partecipai alla prima di tante esposizioni. Anche le associazioni universitarie organizzavano esposizioni tematiche alle quali partecipai con molta ansia, ma che andarono bene. Nel frattempo compravo libri di anatomia e studiavo tecniche di pittura nuove sperimentando con i materiali che avevo.

Associazioni culturali pregi e difetti

Il punto fondamentale è che nonostante partecipassi alle collettive non mi ero mai iscritta a nessuna delle associazioni che organizzavano gli eventi. Il motivo era sempre per una questione di vincolo. Non volevo essere legata a nessun'organizzazione. La maggior parte di queste chiede una quota partecipativa anche per le esposizioni, ma io scelsi di partecipare solo agli eventi gratuiti e  ai concorsi per conoscere meglio l'ambiente e vedere se mi portasse qualche beneficio. Inoltre preferivo essere scelta perché qualcuno mi apprezzava e non perché pagavo per esserci. Tuttavia scoprii presto che molti degli artisti più vecchi mi guardavano dall'alto in basso, mi mettevano in disparte criticandomi di tanto di tanto o mi ignoravano del tutto. Nonostante l'interesse e gli apprezzamenti delle persone che venivano a guardare le esposizioni non riuscivo a vendere i miei dipinti. Il problema consisteva nel fatto che ogni artista aveva già i suoi clienti fidati e il suo gruppetto di sostegno mentre a me capitavano persone esterne all'ambiente che non conoscendo il valore dei dipinti offrivano troppo poco o non erano interessate all'acquisto. 

Il colmo l'ho vissuto quando ho conosciuto artisti della mia stessa età che notando che i miei quadri attiravano l'attenzione presero la decisione di non farmi sapere di un'esposizione collettiva alla quale parteciparono e che era proprio vicino casa mia. Insomma venni di nuovo esclusa e da quel momento decisi di trovare un'altra strada.

Decidere di diventare autonomi

Se si vuole vendere i propri dipinti senza affidarsi alle associazioni ci sono le Gallerie d'arte. Ma:

  1. Non è detto che riescano a vendere i tuoi quadri.
  2. Tenere i propri dipinti esposti in una galleria richiede davvero troppi soldi
Piano B farsi conoscere tramite social e vendere tramite trattative private una volta ogni tanto. Il problema è che per riuscire a fare questo questo bisogna diventare esperti in comunicazione per raggiungere il target giusto, ovvero persone che conoscono il valore dei dipinti e hanno le possibilità economiche per comprarli. Insomma bisogna imparare ad avere abilità molto diverse da quelle artistiche. 

Piano C coltivare i social, ma non solo. Trovare un lavoro esterno che permetta di aprire un negozio online e pagare quindi la partita IVA. Utilizzare i fondi anche per un commercialista che aiuti e per pagare gli advertising (pubblicità) e far conoscere così il proprio negozio. 

Qualsiasi piano si scelga conviene provare comunque a partecipare a qualche collettiva quando possibile, ma in zone diverse e in regioni diverse. Perché più persone si conoscono maggiori sono le possibilità di venire apprezzati davvero e di vendere di conseguenza. 

Queste sono state le esperienze che ho fatto. Ho anche partecipato ad un'esposizione fotografica, ad estemporanee, reading di poesie, pubblicazioni di racconti e fiabe per beneficienza, sempre tramite associazioni culturali o eventi organizzati anche da locali. Bar e ristoranti che desiderano farsi conoscere attirando nuovi clienti tendono ad organizzare questo genere di eventi e ad esporre opere di diversi artisti. In questi casi lo scambio può sembrare equo perché loro espongono i tuoi dipinti e questi attirano curiosi oltre alle persone che vengono per vedere te (come gli amici e i parenti). Tuttavia è molto difficile se non impossibile che vengano attirate persone interessante all'acquisto dei quadri. 
Io credo che qualsiasi cosa scegliate conviene in ogni caso fare un tentativo perché ogni esperienza per quanto sembri non portare a niente ha qualcosa da insegnare. 





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