La creatività e il corpo

Il corpo come mezzo d'espressione

Il corpo è sempre stato un potente mezzo d'espressione per l'uomo. Basta pensare alle popolazioni tribali che si dipingono con dei segni per simboleggiare il divino o il loro status, ai tatuaggi, il teatro, la moda o la danza. Apparire in un certo modo fa passare un determinato messaggio. Questo vale sia per il nostro aspetto che per come ci muoviamo e mostriamo al mondo in generale. I gesti ad esempio spesso sostituiscono le parole (e noi italiani ne sappiamo qualcosa).     

 Le performance artistiche: la creatività al servizio del corpo

La performance art degli anni sessanta ha portato all'estremo l'espressione del corpo per coinvolgere maggiormente il pubblico. Successivamente con la corrente del dadaismo è stata introdotta nel processo anche la poesia. Tra tutti l'artista che mi ha maggiormente colpito è sempre stata Marina Abramovic. Il perché è da attribuire al suo portare all'estremo i limiti del corpo e della mente. Si è tagliata, fatta ferire dal pubblico, sfregiata in diversi modi. Nonostante sembrino tutte operazioni masochistiche il come è quello che conta davvero. In Rhythm 0 ad esempio ha messo a disposizione del pubblico strumenti di piacere e dolore da poter usare liberamente su di lei. Mentre inizialmente le persone erano caute man mano l'esibizione si è trasformata in un'esplosione di violenza incontrollata. Insomma i suoi sembrano più esperimenti psicologici che soltanto delle performance artistiche. L'utilizzo della creatività qui mette alla prova i limiti del corpo portando il messaggio che vuole trasmettere a colpirci con una maggiore violenza.

Corpo, politica e femminismo

Ma il corpo è anche un mezzo politico. Questo vale sia per gli uomini (che hanno curato l'immagine per ottenere e mantenere il potere) che per le donne la cui immagine è costantemente sotto giudizio. Da quando è nato il femminismo ha utilizzato il corpo per veicolare messaggi di libertà e uguaglianza e si è evoluto sempre di più mantenendo questa forma espressiva, ma liberandosi degli stereotipi che vogliono le donne sempre magre, perfette e curate. Questo perché per questioni legate al consumismo siamo bombardati da messaggi di disprezzo per il corpo allo scopo di farci comprare più prodotti e a farci investire più in estetica che in salute. No, il disprezzo per gli uomini non ha nulla a che fare con il femminismo che combatte anche contro quel maschilismo tossico che vuole anche l'uomo adattarsi a canoni irrealistici. Quello che è interessante è come gli stereotipi di genere vengano combattuti a colpi di creatività. Uomini etero che si truccano, donne che non si depilano, l'arte delle drag queen che coinvolge diverse forme d'espressione corporea e così via. Tutto quello che scatena l'indignazione e fa clamore riesce maggiormente a veicolare il proprio messaggio. A volte l'immagine prende il sopravvento rispetto pensieri e parole favorendo la nascita di nuovi stereotipi (così una femminista non è tale se si trucca e via dicendo). Il problema principale riguarda il giudizio. Tutti si sentono liberi di giudicare l'altro solo perché si nota. Se vivi ti mostri, se ti mostri ti giudicano, anche se ogni corpo racconta un vissuto che nessuno è obbligato a giustificare.  

Come ci esprimiamo nel quotidiano

La moda detta legge per quanto riguarda la possibilità di esprimerci attraverso il modo di vestirci. Spesso non troviamo quello che ci sta bene e sentiamo nostro perché a mancare è una varietà inclusiva. Per questioni economiche i diversi marchi preferiscono investire su prodotti di massa e far si che siano le persone a cercare di adattarsi ai loro vestiti e non viceversa. Tuttavia cerchiamo comunque di esprimerci attraverso uno stile che ci rispecchia perché sappiamo che condiziona moltissimo i rapporti sociali. Questo non è un aspetto positivo perché molti si fermano alle apparenze e sono poco interessati a conoscere la personalità, quindi non si impegnano più di tanto ad andare oltre. In questo modo i rapporti rimangono superficiali. Comunque curare la propria immagine non è negativo di per sé, basta non fermarsi soltanto a quello. 

Insomma esprimerci attraverso il corpo e l'immagine ci è necessario. Non c'è nulla di male a curare noi stessi tuttavia questo non deve diventare l'unico mezzo che abbiamo perché stereotipi ed equivoci sono sempre dietro l'angolo. 

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