Come affrontare la sindrome dell'impostore

Che cos è la sindrome dell'impostore 

La sindrome dell'impostore è la sensazione di non sentirsi mai abbastanza nonostante i successi e i traguardi conseguiti. Quella voce nella testa che minimizza ogni complimento ricevuto, che ti dice che non sei meritevole di quello che hai ottenuto e che quello che fai non è sufficiente. Per soffrirne non bisogna per forza aver raggiunto un grande successo, bastano anche delle soddisfazioni più modeste perché di base senti di non meritare neanche quelle.

Avere un critico interiore 

Io lo chiamo "il mio critico interiore" e lavora a braccetto con il perfezionismo. Non ricordo la prima volta che mi ha guastato la festa, credo di non essermene accorta per tanto tempo. Per colpa sua tante soddisfazioni e riconoscimenti che ho avuto sono finiti nel dimenticatoio per lungo tempo. Ad avermi maggiormente aiutato a capire che in realtà ho sempre meritato quello che ho ricevuto sono stati i diari che ho scritto sin da quand'ero piccola. Da quelli ho capito che i complimenti che mi sono sempre stati fatti sono stati sinceri perché ho sempre lavorato molto per meritarmeli. Tuttavia c'è voluto un bel po' di lavoro anche su me stessa per accettarlo. Lavoro che continua tutt'ora.  

Meglio fatto che perfetto 

La sindrome dell'impostore può anche arrivare a bloccarti. Perché tanto non farai mai niente di buono, le persone sono gentili ad appoggiarti, ma in realtà non te lo meriti, non sei capace e così via. Il critico interiore ti punta il dito contro e tu non riesci ad appoggiare neanche la matita sul foglio. Se poi ci metti che inizi a guardare quello che fanno gli altri e a pensare che sono sicuramente meglio di te è probabile che abbandonerai il campo. 

Tuttavia la verità è che ognuno ha i suoi tempi per imparare qualsiasi cosa. Se ti dedichi ad altro mentre quella persona ne fa solo una è normale che faccia più progressi. In più non è importante quello che fanno gli altri, è importante quello che ami fare tu. Ad essere ancora più importante è quello che comunichi con il tuo lavoro. Se desideri migliorare, il tempo ti aiuterà. Ma devi iniziare a fare.  

I risultati migliori arrivano con il tempo 

Io sono di quelle persone che si dedicano a tante cose, perché amo la creatività in tutti i campi e sono anche molto curiosa. Tuttavia soffro d'impazienza. Chi mi conosce sa che i miei dipinti, i disegni e i lavori che faccio li realizzo in un tempo più breve del normale. Il risultato finale di solito è quello che avevo in mente, quindi va bene comunque. Tuttavia ci sono cose che non sono in grado di fare perché dovrei avere una pazienza infinita, come i disegni iperrealistici. Mi farebbero diventare matta. Ho accettato di essere una pittrice emozionale, una disegnatrice che si fa trascinare dal momento, una scrittrice che ha bisogno di fare tante revisioni. E so che se voglio ottenere di più ho bisogno di avere più pazienza. Ma non per questo devo fare qualcosa che non è nella mia natura. Si tratta di accettarsi per quello che si è, capendo quali sono i margini di miglioramento, quello che desideri davvero. Se si è ben orientati il tempo aiuterà a fare i giusti progressi.

Fai e distraiti

Talvolta il problema è che ci fissiamo su di un solo lavoro e trascuriamo gli altri ambiti della vita. Questa eccessiva concentrazione fa si che nella nostra mente tutti gli aspetti negativi che vediamo si amplifichino e non riusciamo più a vederne il bello. Alternare tra un lavoro e l'altro, passeggiare, coltivare relazioni è fondamentale per rimanere lucidi ed essere più obiettivi. A volte si necessita di staccare un giorno intero prima di riuscire a vedere le cose con più chiarezza.

Annota i tuoi successi

Scrivi i i tuoi progressi e le tue vittorie ogni giorno. Anche se si tratta soltanto di un complimento, un lavoro finito, un riconoscimento di un esperto. Segnando i tuoi traguardi ti renderai conto dei progressi fatti, dei tuoi effettivi punti di forza. Rileggili ogni volta che sentirai di non star facendo abbastanza o che non meriti qualcosa. Ricordati tutte le volte in cui quella voce aveva torto.

Tieni sempre presente anche che se qualcuno è disposto a pagare per quello che fai, a dedicarti il suo tempo, a condividere il tuo lavoro non è affatto poco e te lo meriti. Se questo problema è troppo pesante e non riesci a superarlo parlane con un professionista. Lo psicologo ti aiuterà a liberartene ed affrontare la vita più serenamente. 

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